giovedì 20 gennaio 2011

Giovani come i calabroni...

Il MoVimento 5 Stelle è composto da una moltitudine di uomini donne di tutte le età.
Si caratterizza per la sua capacità di dar spazio a tutte le voci perché ogni voce vale 1 come un’altra.
Queste sue caratteristiche lo rendono confrontabile con le teorie sull’Universo che lo descrivono come omogeneo, isotropo e in costante espansione. 
Isotropia ed espansione sono facilmente ravvisabili nella sua natura stessa, in qualsiasi direzione lo si osservi infatti è immediato riscontrare la stessa visione programmatica e la selezione spontanea dei suoi attivisti lo rende di fatto fedele a formule di accrescimento esponenziale.
Apparentemente contrastante è invece la proprietà omogenea delle suddette teorie, come fa una moltitudine selezionata spontaneamente ad essere omogenea? Immaginate un campo verde quadrato con al centro una collinetta, tale struttura si presta agli occhi in modo chiaramente non omogeneo. Ora pensate di replicare quel quadrato N volte e guardare dall’alto l’insieme, noterete una conformazione omogenea nella sua accezione di armonia. 
Bene, quelle collinette altro non sono che i singoli individui che compongono il MoVimento con le loro idee. 
Di fatto siamo davanti ad un positivo paradosso sociale, il MoVimento è in se eterogeneo nella composizione ma omogeneo nell’intento di attuazione della democrazia partecipativa, del nostro 1 vale 1.
Di fatto siamo come l’Universo, non delimitabile e senza tempo.

L’eterogeneità dei suoi attivisti comporta chiaramente svariate implicazioni in ogni ambito, la cosa che salta all’occhio è l’incapacità di trovare una tregua tra coloro i quali sono stati definiti “capelli bianchi” e il “nuovo che avanza” quindi i giovani. I primi, onesti volenterosi democratici spontanei ed esperti, portano giustamente dentro il loro bagaglio culturale e i loro vissuti. I problemi nascono quando i vissuti, in politica spesso legati a esempi negativi, diventano così invadenti da ostacolare il libero e “candido” pensiero dei secondi, dei giovani.

Senza ombra di dubbio l’esperienza è un valore e se usata in termini positivi è quasi un dovere darle parola ma fino a dove si può spingere? Fino a dove ha senso darle peso? 
Non si corre, a volte, il rischio che l’eccessivo bisogno di trasmettere il vissuto possa inquinare il candido presente?

Chiaramente la risposta non può prescindere da una personalizzazione del quesito e una riflessione sulla volontà di agire per o contro il MoVimento, per o contro la moltitudine, ma una cosa è certa, ad oggi i giovani stanno rispondendo bene, si rifanno forse al paradosso del calabrone?

“Secondo alcuni autorevoli testi di tecnica aeronautica, il calabrone non può volare a causa della forma e del peso del proprio corpo in rapporto alla superficie alare. Ma il calabrone non lo sa e perciò continua a volare.” 
-Igor Ivanovič Sikorsky-



5 commenti:

  1. i gap generazionali e il concetto di "età" non sono sempre molto chiari e l'idea di maturità può essere molto ottusa: cos'è esattamente un "capello bianco" e a che punto non si è piu considerati "giovani"? nonostante l'età, una cosa è chiara, che mentre il bagaglio personale di ciascuno può essere pesante o leggero a secondo le esperienze personali, è come quando i nonni offrono il loro consiglio e tra racconti lunghi e a volte dogmatici bisogna trovare le perle di saggezza e i principi centrali nascosti tra le righe.

    l'avanzare dell'età e l'essere "capelli bianchi" è come scrivere una guida turistica - è una questione di "confini". lo scopo della guida turistica non è fare il viaggio per il viaggiatore o condurlo in posti specifici, ma cercare di guidarlo nella sua ricerca dei luoghi migliori tramite consigli e esperienze vissute. è poi compito del viaggiatore scegliere il proprio percorso.

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  2. Proprio per questo vorrei tanto sentire consigli da chi ha esperienza da vendere ma sentirli limitarsi al racconto, non all'interpretazione del presente.

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  3. Giusto!
    Ma non sottovalutare l'interpretazione del presente; è la somma dei punti di vista che costituisce la realtà che viviamo! L'unica condizione è la prospettiva costruttiva ;)

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  4. Tutti nascono bambini e diventano giovani e poi anziani, il problema delle relazioni che instaurano attiene il potere che non viene lasciato ai singoli (per la verità anche molti anziani sono senza potere) ma viene accaparrato da chi assume posizioni di dominio e di privilegio: cosa assai più facile per chi è arrivato prima ovvero per gli anziani. Se vogliamo l'intera società si fonda su questo esproprio delle energie vive a favore del valore accumulato. Uscire dal sistema del valore per dichiarare una nuova armonia è possibile per ogni età purché si accetti di non vantare privilegi né si accetti il dominio su nessuno e da nessuno.

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  5. Sarebbe stato per sempre oppresso dal passato? Doveva davvero confessare? Mai. Non v'era che una piccola prova contro di lui. Il ritratto - quella era la prova. L'avrebbe distrutto..... .........Avrebbe ucciso il passato, e morto questo sarebbe stato libero, avrebbe ucciso questa mostruosa vita dell'anima, e senza i suoi infami avvertimenti avrebbe trovato la pace. Afferrò il coltello, e colpì il ritratto.........
    Sul pavimento giaceva un uomo, in abito da sera con un coltello piantato nel cuore. Era avvizzito,coperto di rughe, con un volto ripugnante.
    Il ritratto di Dorian Gray
    Un saluto a tutti
    Claudio P.

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