martedì 25 gennaio 2011

Estratto da Papalagi - Discorso del capo Tuiavii di Tiavea delle Isole Samoa


Poiché i corpi delle donne e delle ragazze sono così ben coperti, gli uomini e i ragazzi hanno un gran desiderio di vedere la loro carne, così come è al naturale. Ci pensano giorno e notte e pensano molto alle forme delle donne e delle ragazze, e sempre come se quel che è naturale e bello fosse un grande peccato e potesse accadere solo nelle ombre più fitte. Se mostrassero la carne liberamente, gli uomini potrebbero rivolgere meglio i loro pensieri ad altre cose, e quando incontrano una ragazza i loro occhi non starebbero a sbirciare, e la loro bocca non pronuncerebbe parole lascive.

Ma la carne è peccato, è del diavolo. Esiste pensiero più folle, cari fratelli?

Se si dovesse credere alle parole del Bianco, allora si dovrebbe preferire, insieme a lui, che la carne fosse dura come la roccia della lava e priva del suo bel calore che viene da dentro.

Rallegriamoci invece della nostra carne, che può parlare con il sole, di poter muovere le nostre gambe come il cavallo selvaggio, perchè non le tiene legate nessun panno, e non le opprime nessuna pelle da piedi, e non dobbiamo stare attenti che non ci caschi dalla testa il nostro copricapo.

Rallegriamoci per la vergine che è bella nel corpo e mostra le sue membra al sole e alla luna. Stolto, cieco, senza il sentimento della vera gioia, è il Bianco, che si deve coprire tanto per non provare vergogna.





2 commenti:

  1. Bisognerebbe saper guardare al mondo e alle cose con questa naturalezza. Se così fosse le persone non avrebbero bisogno di nasconderci nei rifugi reali o virtuali per dar sfogo alle fantasie di cui hanno vergogna ma le vivrebbero semplicemente, in maniera finalmente piena e sana! :)

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  2. "Il vostro abito nasconde una gran parte della vostra bellezza, tuttavia non maschera ciò che non è bello.
    E benché cerchiate nell'abito un'intima libertà, potreste trovare in esso le vostre catene.
    Vorrei che la vostra pelle, e non il vostro abito, fosse sfiorata dal sole e dal vento.
    Poiché il soffio della vita è nella luce del sole e la mano della vita è nel vento." - gibran

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