domenica 6 gennaio 2013

L'Oracolo di Sagacitas


Correva l’Anno Domini MMIX, il Buio imperava a tal punto da far impallidire il Medioevo nella memoria collettiva e da lasciare ai posteri atroci romanzi su cruente lotte di potere che sterminarono la nazione Italia nella sua dignità e tradizione illuminata e millenaria. Potenti uomini d’affari e banchieri, esercitando la loro forza per mezzo di eserciti di mercenari e corrotti, depauperavano un popolo sempre più sottomesso e silenzioso.

Si narra che un giullare, dal folto elmo canuto, stanco di veder dilapidare cotanta cultura e saggezza, decise di sperimentare una tecnologia chiamata Internet, all'epoca poco diffusa, per creare un modello di sviluppo socio-politico democratico e partecipativo.
Si rivolse così a uno stregone, anch'egli folto di chioma, che anticipando i tempi aveva acquisito l’arte della comunicazione digitale con veemente caparbietà e capacità. I due decisero insieme di combattere il Buio correndo il rischio di perdersi al suo interno senza mai più tornare indietro. L’impresa era ardua e le risorse misere, chiesero così aiuto al popolo e trovarono una schiera di Valorosi pronti a sacrificarsi per la causa. Erano persone comuni, amici di tutti i giorni, fabbri, artigiani, fattori e maestri.

Insieme iniziarono a pensare a una soluzione comune ed efficace per spodestare i vertici della temibile associazione che dominava la nazione, la “Castam”. Discussero e discussero per tanto tempo finché capirono che non tutti potevano comprendere il loro messaggio standone lontani e quindi bisognava continuare ad essere semplici, se battaglia doveva essere sarebbe stata civile, nelle piazze e nei campi. 

Con la supervisione dei due ideatori quindi, i prodi seguaci, che vennero definiti “gryllŭŭm”, pianificarono e condussero con ardore e tenacia innumerevoli battaglie, ora contro gli abusi, ora contro l’illegalità ora contro gli speculatori che volevano distruggere l’ambiente.

Passavano i mesi ma loro erano sempre lì e sempre più numerosi, i potenti li ignoravano, non li consideravano degni di attenzione forti della loro strafottenza e spocchiosa superiorità.

Era tempo di cambiare strategia, gli effetti del primo piano d’attacco stavano svanendo in un sistema di leggi, piegato ai forti, che non rispettava il popolo. Furono persino ignorate migliaia di richieste, che all'epoca si presentavano su volgare carta firmata, per pulire dal male il Parlamento.

Si decise così di spostare l’attacco su un piano più alto, se impossibile era parlare col potere occorreva diventare il potere, ma quello buono, quello del popolo. Ah quanta fatica, ah quanti sacrifici, ah quanto freddo migliaia di uomini e donne dovettero affrontare per rendere tutto ciò possibile. Parlarono coi loro simili, coinvolsero tutti, dai bimbi agli anziani, scrissero migliaia di pagine e finalmente riuscirono ad entrare nei Comuni e nelle Regioni. Lì ebbero modo di decidere del proprio futuro, di creare invece che distruggere.

La nazione, però, era irrimediabilmente compromessa. Qualsiasi tentativo, nonostante fosse lodevole e coraggioso, risultava piccolo e inefficace. Era tempo di scalare ancora la montagna, era tempo di entrare in Parlamento. Così eccoli ancora lì, i Valorosi cittadini, spalla con spalla, giorno dopo giorno lottando e lavorando per adempiere a tutti quegli impedimenti creati ad arte per escluderli dalla politica. Loro erano forti però, loro avevano donato le loro esistenze alla causa sociale.

Il Buio così iniziò a temerli e capì che ignorarli non era più possibile. Così mise in campo le sue armi peggiori, la corruzione, il potere, l’invidia, la rabbia e le mitologiche Sirene. Sì, le Sirene, loro erano maestre nell'attrarre gli stolti promettendogli ricchezza e potere e in quegli anni furono persino addestrate a convincere di essere nel giusto. Qualcuno abboccò all'amo e fu adescato, il gruppo, che intanto si denominò Stellatum, perse dei Valorosi uomini che non resistettero loro. Fortunatamente però i più erano disinteressati a quello specchietto per allodole e andarono avanti.

Il Buio allora si riunì nuovamente e mise in campo l’ultima delle sue armi, i “Media”. Essi da sempre avevano il compito ora di esaltare ora di distruggere il nemico con scientifica equazione. Condussero i Valorosi cittadini alla gloria, li adularono per farli cedere alle lusinghe della vita mondana, li accarezzarono con panni di seta e quelli che non cedettero furono scagliati agli angoli della strada come appestati, accusati di totalitarismo e incapacità. Anche questo attacco lese al fianco degli Stellatum ma anche in questo caso i più forti ebbero la forza di rialzarsi ed andare avanti.

Il Buio ormai tremava d’ira e ferocia ma si rendeva conto di aver finito le armi. Tutte tranne una però. Decise allora che se non poteva sconfiggere quei Valorosi poteva portarli ad autodistruggersi. Mandò dunque tutti i suoi più subdoli servi ad infiltrarsi tra le fila degli Stellatum ad esercitare il ruolo di “influencer”, questo ruolo, tra i più nefasti in assoluto per le società digitali, consisteva nel creare false notizie e spingerle così tanto da farle apparire verità agli occhi dei più deboli. Quest’arma risultò essere potentissima, decine di stolti iniziarono a criticare i Valorosi ed attaccarli sui loro punti di forza che, ai loro occhi confusi e manipolati, sembravano ormai di debolezza. Questo cancro si diffuse così tanto che gli Stellatum rischiarono di morire incastrati nella rete che essi stessi si stavano tendendo.

Mancava davvero poco a che il sogno dei Valorosi si realizzasse ma il cancro era esteso e doloroso. Ci tramandano quindi che i saggi decisero allora di rivolgersi all'Oracolo di Sagacitas il quale li intimò di fermarsi e riflettere a quanto fatto fino ad allora, a quanta fatica avessero sostenuto per giungere fin lì, a quanta rabbia avessero dovuto incanalare e trasformare in tenacia per costruire il sogno che stavano vivendo. 

I Valorosi si misero a piangere all'unisono e guardandosi negli occhi domandarono all'Oracolo cosa vedesse nel loro futuro. L’Oracolo di Sagacitas prese fiato, li guardò con occhi di fuoco ed esclamò la sentenza “Se lascerete l’ira fagocitarvi sparirete a breve lasciando il paese al Buio ma, se starete uniti, se vi stringerete l’uno al petto dell’altro e andrete avanti ricordandovi chi eravate e cosa siete in grado di fare, allora sarete inarrestabili e l’Anno Domini MMXIII sarà ricordato per sempre come l’anno della Luce, l’anno della RiVoluzione”.

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